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Computer, tablet, smartphone e dispositivi wearable sono ormai diventati una parte di noi: strumento indispensabile nel lavoro, nello studio, nello sport, nel tempo libero e nelle relazioni sociali… a volte sono quasi una mania. Ma non sono innocui, e rischiano di accelerare l’invecchiamento della pelle.
Il termine digital aging (invecchiamento digitale) indica il complesso di eventi che portano a un precoce invecchiamento della pelle causato dalle nuove abitudini digitali, ovvero l’uso massiccio e continuato di dispositivi elettronici.
La postura del collo, inclinato verso lo schermo del dispositivo (tablet o smartphone), lo sforzo della vista, la tendenza a “strizzare” gli occhi per accomodare la visione sono tutti fattori aggravanti.
Gli effetti visibili sono un aumento delle rughe sulla fronte e di quelle di espressione attorno agli occhi: le cosiddette “zampe di gallina”.
Anche sul collo si sviluppano più rapidamente rughe e collane di venere.
Non solo: la posizione curva del corpo contribuisce a peggiorare gli accumuli lipidici addominali, la cellulite e la caduta del seno verso il basso.
“Rinunciare di punto in bianco alla vita digitale non è possibile, ma puoi mettere in pratica alcune buone abitudini”
Il digital aging non è causato solamente dalla posizione scorretta che assumiamo quando usiamo device digitali. Anche le emissioni elettromagnetiche degli schermi dei dispositivi digitali hanno un ruolo, perché portano un aumento della temperatura di epidermide e ipoderma, con uno stress aggiuntivo per la pelle.
Questo stress è particolarmente evidente in caso di “sovraesposizione” e nelle pelli già indebolite da fattori naturali, come la secchezza cutanea.
Rinunciare di punto in bianco alla vita digitale non è possibile, ma puoi mettere in pratica alcune buone abitudini per limitare l’invecchiamento digitale e ridurne gli effetti.